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Secondo la ricostruzione più recente, i tre dipinti su tavola appartenevano ad un Flügelaltar (altare a portelle) nel quale quattro riquadri raffiguranti la Natività della Vergine, l’Annunciazione, la Natività di Gesù e la Morte della Vergine affiancavano un grande pannello centrale con la Crocifissione. Sul retro delle scene mariane, quindi visibili a portelle chiuse, erano dipinti a figura intera San Floriano, soldato romano martire invocato contro gli incendi, e San Corbiniano vescovo evangelizzatore della Baviera.
La Crocifissione (ora a Vienna, Österreichische Galerie Belvedere) reca la data 1449 e fu dipinta da Conrad Laib (attivo a Salisburgo tra il 1430 e il 1460 circa) per affrancarsi dall’imposta che comportava l’iscrizione nella lista dei borghesi.
Collocato certamente in una delle chiese di Salisburgo (forse il Duomo, ma manca una prova documentaria), l’altare fu smembrato in circostanze non ancora chiarite. All’inizio dell’Ottocento le cinque tavole furono cedute da Ferdinando d’Asburgo-Lorena, già Granduca di Toscana e dal 1803 reggente del neonato Granducato di Salisburgo, al marchese Federico Manfredini (1743-1829), suo consigliere personale.
Il marchese era originario di Rovigo ma aveva alle spalle una lunga carriera politica in Toscana al servizio del Granduca Ferdinando, durante la quale aveva raccolto una ricca collezione di dipinti, stampe e libri.
Poco prima di lasciare l’incarico nel 1806 donò la Crocifissione all’abbazia di San Pietro di Salisburgo (da dove sarebbe stata trasferita a Vienna nelle collezioni imperiali), quindi si ritirò a vita privata nei suoi possedimenti di Campoverardo, nel padovano, portando con sé le quattro tavole con le scene mariane.
Nel suo testamento del 1829 lasciò la collezione di dipinti, e con essa il pannello raffigurante la Morte della Vergine, al Seminario Patriarcale di Venezia, dove ancora oggi si trova. Gli altri tre dipinti rimasero in famiglia e furono ereditati dal nipote omonimo Federico Manfredini, che nel 1857 divenne vescovo di Padova.
L'opera è esposta al Museo nel Salone dei Vescovi.
Conrad Laib
Natività di Gesù
1449
Padova, Palazzo Vescovile